Devi cambiare le mattonelle del tuo appartamento? Vorresti applicarle da solo ma non sai come fare? Leggi l’articolo e scopri come leggere la scheda tecnica delle piastrelle.
La scheda tecnica delle piastrelle è uno dei documenti più importanti da consultare in fase di applicazione delle mattonelle. E’ un documento che raccoglie tutte le specifiche tecniche del materiale e le informazioni necessarie per una buona applicazione.
Scopriamo insieme come leggere, con semplicità, la scheda tecnica delle piastrelle.
LE PIASTRELLE: LA STORIA
Tra i materiali maggiormente conosciuti, le mattonelle sono da sempre utilizzate nell’arredamento delle case per rivestire muri e pavimenti.
Ottenute dall’unione di diverse porzioni di argilla, feldspati, caolini, quarzi, additivi chimici e acqua, le piastrelle sono realizzate attraverso l’essiccazione e la cottura in forni ad altissima temperatura.
Con origini antichissime e proprio grazie alla plasticità tipica dell’argilla, le piastrelle erano precedentemente utilizzate come libri in cui venivano narrate storie di re e guerrieri e frasi religiose
Solo successivamente, soprattutto grazie all’invenzione del tornio, vennero utilizzate come rivestimenti in ceramica. Infatti, grazie al piatto girevole fu possibile realizzare oggetti più armoniosi e simmetrici. Ciò diede la possibilità di decorarle con disegni geometrici e con dipinti realizzati a mano.
Ed è proprio questa la nascita e l’origine delle primissime piastrelle in ceramica utilizzate come rivestimento.
Da semplici libri utili a trasmettere alle generazioni future le conoscenze e le leggende del periodo, a veri e propri utensili per la casa. Accessori che abbelliscono le pareti e i pavimenti degli appartamenti dei benestanti.
Grazie anche alla smaltatura, ossia la decorazione con “vernici vetrose”, le piastrelle acquisirono valore, conferendo pregio ed eleganza agli spazi. Infatti, risultarono essere estremamente sofisticate e prestigiose tanto da essere richieste esclusivamente per costruzioni importanti.
Con l’aggiunta della formatura e delle decorazioni, le piastrelle furono in grado di trasformarsi da semplici lastre in ceramica a veri e propri elementi di design. Si diffusero, così, i pannelli figurativi realizzati con piastrelle di ceramica. Grazie alle loro luminosità e tonalità di colore accesa, vennero utilizzati per rivestire le pareti di abitazioni in sostituzione di dipinti e arazzi.
Con l’avvento degli arabi in Europa, le piastrelle acquisirono importanza in Italia, tanto da essere sempre più richieste per le decorazioni di palazzi e chiese.
Nacquero, così, le prime botteghe di produzione di piastrelle di ceramica. Si sviluppò la bellissima tecnica delle maioliche. Infatti, le mattonelle vennero decorate con procedimenti e disegni molto simili a quelli utilizzati per gli utensili.
Da nord a sud, le piastrelle si diffusero moltissimo, tanto da diventare uno dei materiali più pregiati per le costruzioni del tempo.
Ritornate in auge durante il periodo Liberty dell’art nouveau, le piastrelle vengono realizzate con motivi floreali stilizzati e con paesaggi dalle grafiche sinuose. Vennero utilizzate non solo per gli interni ma anche come rivestimenti esterni, come le facciate di case e di negozi. Ma anche come copertura di panchine e tavoli ornamentali.
Da lì in avanti, le piastrelle vennero utilizzate per ogni tipo di struttura abitativa e no. Infatti, trovarono applicazione in:
- ospedali,
- stazioni,
- caserme,
- capannoni ma
- abitazioni private,
- cantine e terrazzini.
Con l’avvento dell’industrializzazione, le piastrelle vennero sempre più richieste per arredare case anche dei ceti meno abbienti. Questo ha permesso una riduzione dei costi di vendita e una maggiore produzione. Tante le alternative possibili: dalle più costose con decorazioni più raffinate a quelle più semplici realizzate con un solo colore.
Oggi, le piastrelle arredano e danno quel tocco in più alle nostre case. Che rivestano una sola parete o una piccola parte di essa, regalano agli spazi eleganza e raffinatezza. Tra le più utilizzate troviamo le piastrelle in grès porcellanato, un’innovazione nata negli anni ’90 e molto utilizzata ancora oggi.
LA SCHEDA TECNICA DELLE PIASTRELLE: cos’è?
Documento obbligatorio per materiali semilavorati utilizzati per l’edilizia, la scheda tecnica contiene tutte le specifiche tecniche del prodotto.
Tali informazioni rispettano le norme nazionali e internazionali vigenti e ci permettono di avere un quadro completo dei pro e dei contro di una determinata pavimentazione. Questo ci permette di fare una valutazione più consapevole, soprattutto se decidiamo di acquistarle online.
In fase di valutazione dell’acquisto delle mattonelle, oltre a considerare il semplice lato estetico, è importante valutare anche le caratteristiche che differenziano le varie tipologie di piastrelle. Questo consente di fare una scelta più accurata in base alle nostre esigenze ma soprattutto alla destinazione a cui il prodotto è indirizzato.
Ma quali informazioni possiamo ricavare dalla scheda tecnica? Oltre a sigle e numeri, è possibile scoprire le caratteristiche più rilevanti delle piastrelle come:
- il grado di assorbimento d’acqua;
• la resistenza all’abrasione;
• la resistenza allo scivolamento e la capacità di attrito;
• la rettilinearità degli spigoli.
Queste informazioni ci permettono di capire quali e come utilizzare correttamente il prodotto. Infatti, in base alla destinazione d’uso, possiamo capire che:
- per le cantine o per garage, è importante valutare la resistenza alla rottura;
- per i balconi e le terrazze, valutiamo la resistenza allo scolorimento, proprio per la presenza costante di raggi solari diretti;
- per la cucina e per i bagni, invece, è importanti la resistenza agli acidi e la resistenza alle macchie.
Analizziamole più nel dettaglio per scoprire al meglio tutte le caratteristiche tipiche di una piastrella.
INFORMAZIONI FONDAMENTALI DELLA SCHEDA TECNICA
Tra i valori più importanti della scheda tecnica delle mattonelle, c’è la valutazione del grado di assorbimento d’acqua. Questo perché, tale valore stabilisce il livello di porosità del materiale. Sulla scheda è indicato con un valore percentuale.
Infatti:
- se una superficie è molto porosa e traspirante, quindi che tende a creparsi, soprattutto se sottoposta a gelate, come ad esempio il cotto, non sarà adatta a pavimentare spazi esterni. Quindi, elevato assorbimento d’acqua equivale a una struttura porosa;
- Se, invece, il materiale è meno poroso ed è anche antigelivo, come il grès porcellanato, può tranquillamente essere utilizzato per gli esterni. Quindi, basso assorbimento d’acqua avrà una struttura non porosa o compatta (greificata).
Altro aspetto importante è la resistenza all’abrasione della piastrella, indicata con la sigla PEI con relativo numero che va da 0 a 5. Questo dato è utile a misurare la resistenza dello smalto al calpestio continuo dovuto al passaggio di persone, ad attività di pulizia, allo spostamento di mobili.
Più è alto, minore sarà l’usura. Infatti, l’abrasione può determinare:
- l’asportazione della superficie e il consumo della piastrella
- l’alterazione delle caratteristiche estetiche, come la variazione del colore e la perdita della brillantezza.
Infatti, secondo la norma (ISO 10545-7), le classi di resistenza all’abrasione sono così suddivise:
- PEI I: Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico leggero e senza sporco abrasivo; ad esempio bagni e camere da letto;
- PEI II: Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico medio e ad azione abrasiva medio-bassa; ad esempio studi e soggiorni;
- PEI III: Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico medio forte con azione abrasiva media; ad esempio ingressi e cucine di abitazioni private;
- PEI IV: Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico intenso; ad esempio negozi ed uffici pubblici;
- PEI V: Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico particolarmente intenso.
Quindi, in fase di scelta, optiamo per:
- un PEI 3 per piastrelle da applicare in ambienti dove è frequente l’uso di scarpe, soprattutto in zone giorno in cui si utilizzano le scarpe;
- un PEI 2 o 1, invece, nella zona notte dove è solito utilizzare pantofole;
- in PEI 0 solo per rivestimenti di pareti.
Altro valore da tenere sotto controllo è quello relativo alla resistenza allo scivolamento. Indicata con la lettera R seguita da un numero, questa caratteristica ci permette di valutare con attenzione, la sicurezza del pavimento.
Importante sia per la pavimentazione interna sia per quella esterna, la valutazione ci permette di capire o meno che tipologia di rischio possiamo correre applicando questa tipologia di mattonelle.
Le classi di scivolosità sono così suddivise:
- R9: zone di ingresso e scale con accesso dall’esterno; ristoranti e mense; negozi; ambulatori; ospedali; scuole.
- R10: bagni e docce comuni; piccole cucine di esercizi per la ristorazione; garage e sotterranei.
- R11: ambienti per la produzione di generi alimentari; medie cucine di esercizi per la ristorazione; ambienti di lavoro con forte presenza di acqua e fanghiglia; laboratori; lavanderie; hangar.
- R12: ambienti per la produzione di alimentari ricchi di grassi come: latticini e derivati; oli e salumi; grandi cucine di esercizi per la ristorazione; reparti industriali con impiego di sostanze scivolose; parcheggi auto.
- R13: ambienti con grosse quantità di grassi; lavorazione degli alimenti.
Infatti, è consigliabile:
- in casa piastrelle con valore almeno R9,
- in spazi esterni, un valore di R10 o R11,
- in contesti con maggiore il rischio di scivolamento, come i bordi delle piscine, piastrelle con almeno un valore pari a R13.
Per quanto riguarda, invece, la rettilinearità degli spigoli è importante verificare se nella scheda tecnica sia presente la dicitura formato rettificato. Infatti, questo valore indica che la piastrella ha spigoli perfettamente rettilinei e ortogonali.
Dato che i bordi vengono squadrati attraverso un procedimento meccanico, detto proprio rettifica, le piastrelle avranno tutte della stessa dimensione.
Quindi:
- se non amate le fughe tra le piastrelle o desiderate un pavimento senza interstizi, controllate se nella scheda tecnica ci sia la dicitura sopraindicata;
- se invece preferite un pavimento in cui le fughe sia ben visibili, optate per piastrelle in cui non sia presente il valore di formato rettinilità.
Altre informazioni utili
In base alla norma EN 101, le mattonelle possono essere classificate anche in base alla loro durezza. Questo valore viene calcolato in base ai materiali che vengono utilizzati per la loro realizzazione. Definita come Scala di durezza MOHS, le piastrelle vengono classificate in:
- Talco
- Gesso
- Calcite
- Fluorite
- Apatite
- Feldspato
- Quarzo
- Topazio
- Corindone
- Diamante
Più è elevato il valore meno rischi avrà di essere incisa o graffita in modo permanete da altri materiali.